Pagina a cura della prof.ssa Loredana Ferluga, ordinario di Diritto del lavoro, delegata del Direttore del Dipartimento per le “Pari opportunità”.
Materiale di studio sui principi fondamentali di uguaglianza, non discriminazione e pari opportunità.
Normativa europea
- Artt. 2 e 3, paragrafo 3, del Trattato sull’Unione europea (TUE);
- Artt. 8 e 19 Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE);
- Art. 21 Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (c.d. Carta di Nizza);
- Direttiva 2004/113/CE che attua il principio della parità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l'accesso a beni e servizi e la loro fornitura;
- Direttiva 2006/54/CE riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego;
- Direttiva 2010/41/UE sull’applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un’attività autonoma e che abroga la direttiva 86/613/CEE del Consiglio;
- Direttiva (UE) 2019/1158 relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE del Consiglio;
- Direttiva (UE) 2022/2381 riguardante il miglioramento dell’equilibrio di genere fra gli amministratori delle società quotate e relative misure;
- Comunicazione della Commissione “Un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025”;
- Direttiva n. 2023/970 del 10 maggio 2023, volta a rafforzare l'applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione.
Normativa interna
- Artt. 3, 37, 51 e 117 Cost.;
-Art.15 Stat.Lav;
- Artt. 1, 7, 19, 35, 57 del Testo unico sul Pubblico Impiego (D.lgs. 30 marzo 2001, n. 165);
- Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità (D.lgs. 26 marzo 2001, n. 151);
- Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (D.lgs. 11 aprile 2006, n. 198);
- Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026;
- Disegno di legge Disposizioni per il contrasto alla violenza di genere contro le donne e contro la violenza domestica (approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 giugno 2023).
- DPCM 20 giugno 2023, riguardante le Linee guida volte a favorire le pari opportunità generazionali e di genere, nonché l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità nei contratti riservati. Si tratta dei contratti che possono essere riservati dalle stazioni appaltanti o dagli enti concedenti a operatori economici che hanno come scopo l’inclusione lavorativa delle persone disabili o svantaggiate (articolo 61 del d.lgs. n. 36/2023, cd. nuovo Codice appalti). Il decreto si rivolge in via esclusiva ai contratti d’appalto pubblici e disciplina le disposizioni dirette all’inserimento di criteri orientati a promuovere l’inclusione lavorativa dei giovani sotto i 36 anni e dei disabili, nonché l’occupazione femminile.
- Legge 24 novembre 2023, n. 168, Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica.
Normativa Unime
- Regolamento del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni dell’Università degli Studi di Messina;
- Codice dei comportamenti nella comunità universitaria ispirati ad etica pubblica dell’Università degli Studi di Messina;
- Codice di comportamento a tutela della dignità delle persone che studiano e lavorano nell’Università degli Studi di Messina;
Sul tema di ragionevoli accomodamenti per le persone con disabilità nell’ambiente lavorativo
- Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, del 13 dicembre 2016, ratificata con l. 3 marzo 2009, n. 18 (in particolare artt. 2, 27).
- Direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro.
- D.lgs. n. 216/2003 (in particolare art. 3, c. 3-bis).
- L. n. 227 del 22 dicembre 2021, “Delega al Governo in materia di disabilità”.
- Corte di Giustizia, 17 novembre 2022, causa C-304/21, VT contro Ministero dell’Interno e Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione centrale per le risorse umane, in Riv. it. dir. lav., 2023, II, 189 e ss., con nota di M. Marinelli, Il limite di età nel concorso per commissario di polizia al vaglio della Corte di Giustizia. Si veda anche in Arg. dir. lav., 2023, 211 e ss., con nota di Fernicola, La prevedibile illegittimità del filtro anagrafico nel concorso per commissari di Polizia. - Discriminatorio il limite massimo di età di 30 anni per diventare Commissario di polizia.
- Corte Cost., 22 dicembre 2022, n. 262, in Mass. giur. lav., 2022, n. 4, 979 (solo massima), con nota di Zumbo, Discriminazione per motivi di età ed accesso ai ruoli delle forze di polizia: un condivisibile arresto della Corte costituzionale; anche in Il dir. merc. lav., 2023, 184 e ss., con nota di G. Toscano, La Corte costituzionale si pronuncia sul limite di età per l’accesso al ruolo dei funzionari tecnologi psicologi della Polizia di Stato. Riflessioni a margine di Corte costituzionale n. 262/2022. - Incostituzionale il limite massimo di 30 anni di età per il reclutamento degli psicologi della Polizia di Stato.
- Cass. civ., sez. lav., 9 marzo 2021, n. 6497, in Riv. it. dir. lav., 2021, 4, 597 e ss., con nota di Alessi, Disabilità, accomodamenti ragionevoli e oneri probatori. - Inidoneità fisica sopravvenuta del lavoratore: ragionevole ogni soluzione praticabile che miri a salvaguardare il posto di lavoro del disabile.
- Trib. Milano, 6 aprile 2023. - Discriminatorio conteggiare in maniera eguale, ai fini del comporto, le assenze per malattia di lavoratori disabili e non disabili.
- Tribunale Roma, decr. 23 marzo 2022 – NN vs. I.T.A. s.p.a., in Nuova giur. civ. comm., 2022, 5, 977 e ss., con nota di Corso, Discriminazione in selezione a fini di assunzione: onere della prova e tutele. - Una selezione a fini di assunzione che abbia l’effetto di escludere le candidate in gravidanza integra una discriminazione diretta per sesso, indipendentemente dalla conoscenza dello stato di gravidanza.
- Tribunale Bologna sez. lav. 31 dicembre 2021, n. 7559, in Arg. dir. lav., 2022, 5, 1099 e ss., con nota di Miracolini, Discriminazione indiretta e orario di lavoro. - L’imposizione di un doppio turno di lavoro a tutta la platea di dipendenti è una discriminazione indiretta che penalizza le lavoratrici madri con figli minori rispetto ai lavoratori non genitori o con figli autosufficienti.
- Corte di Giustizia, 14 settembre 2023, causa C-113/22, DX contro Instituto Nacional de la Seguridad Social e Tesoreria general de la Seguridad Social – Parità di genere e pensione di invalidità: anche i padri possono beneficiare di un’integrazione della pensione di invalidità.
- Corte di Giustizia, 12 gennaio 2023, causa C-356/21, JK contro TP S.A., con nota di Biagiotti, La tutela antidiscriminatoria si applica ai lavoratori autonomi: una rilevante pronuncia della Corte di giustizia dell’Unione europea, in Argomenti di diritto del lavoro, 2023, n. 3, 583 e ss.; con nota di Magagnoli, Divieti di discriminazione e lavoro autonomo: un primo passo nella ridefinizione dei confini del diritto del lavoro (nota a Corte giust. 12 gennaio 2023, causa C-356/21), in Diritto delle relazioni industriali, n. 2, 2023, 544 e ss. – Il divieto di discriminazione nel lavoro (qui fondata sull’orientamento sessuale) vale anche per il lavoro autonomo.
La discriminazione vietata può manifestarsi nei rapporti di lavoro autonomo anche con il rifiuto di concludere un contratto d’opera.
- Cassazione civile sez. lav., 31/07/2023, n. 23295 (de jure): Legittimo il licenziamento in caso di molestie verso la collega anche se dalle allusioni non seguono effettive aggressioni fisiche.
- Cassazione civile sez. lav., 03/07/2023, n. 18668 (de jure): Integra discriminazione indiretta prevedere in un bando la medesima statura tra uomini e donne.
- Tribunale Milano sez. lav., 12/06/2023 (de jure): Deve ritenersi discriminatoria la condotta del datore di lavoro che non rinnova il contratto alla dipendente che comunica di essere rimasta incinta.
- Corte di Giustizia, 28 novembre 2023, causa C-148/22, OP contro Commune d’Ans – Legittimo vietare ai dipendenti pubblici di indossare il velo sul luogo di lavoro. La Corte osserva che: (i) una norma interna che vieta di indossare sul luogo di lavoro qualsiasi segno visibile di convinzioni personali, in particolare filosofiche e religiose, non costituisce una discriminazione diretta ove riguardi indifferentemente qualsiasi manifestazione di tali convinzioni e tratti in maniera identica tutti i dipendenti dell’impresa; (ii) una norma siffatta non costituisce neanche una discriminazione indiretta se sia oggettivamente giustificata da una finalità legittima, quale lo scopo di assicurare un ambiente amministrativo pubblico totalmente neutro e i mezzi impiegati per il suo perseguimento siano appropriati e necessari.
- Corte di Giustizia, 19 ottobre 2023, causa C-660/20, MK contro Lufthansa CityLine GmbH – Solo ragioni obiettive possono giustificare un diverso trattamento tra lavoratori part-time e full time. La Corte osserva che: (i) il divieto di discriminazione tra lavoratori part-time e lavoratori full-time, di cui alla clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo parziale, esprime un principio di diritto sociale dell’Unione che non può essere interpretato in modo restrittivo; (ii) detto principio osta, per quanto riguarda le condizioni di impiego, a che i lavoratori part-time, per il solo motivo di lavorare a tempo parziale, siano trattati in modo meno favorevole rispetto ai lavoratori a tempo pieno comparabili, a meno che un trattamento differente sia giustificato da ragioni obiettive; (iii) con riguardo al caso di specie, la previsione di soglie identiche per l’attivazione di una remunerazione supplementare comporta che i piloti a tempo parziale, per poter beneficiare di tale remunerazione, devono svolgere un servizio di ore più lungo – se rapportato al loro tempo di lavoro totale – rispetto ai piloti a tempo pieno; (iv) una siffatta situazione genera quindi una differenza di trattamento sfavorevole per i piloti a tempo parziale, che non appare giustificata da ragioni obiettive.
- Corte di giustizia, 13 ottobre 2022, causa C-344/20, L.F. contro S.C.R.L. – Se il divieto di indossare segni o indumenti a connotazione religiosa non discrimina. La Corte ribadisce che una norma interna di un’impresa privata che vieti di manifestare o indossare sul luogo di lavoro qualsiasi segno visibile di convinzioni politiche, filosofiche o religiose non costituisce una discriminazione diretta ai sensi del diritto comunitario, allorché essa imponga a tutti i dipendenti, in maniera generale e indiscriminata, la neutralità di comportamento. Aggiunge tuttavia che una disposizione regolamentare come quella oggetto del caso in esame potrebbe essere fonte di una discriminazione indiretta, se venisse dimostrato – circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare – che l’obbligo apparentemente neutro che essa contiene comporti, di fatto, un particolare svantaggio per le persone che aderiscono a una determinata religione o ideologia. Ove si verificasse una tale evenienza, la discriminazione peraltro non ricorrerebbe se la misura fosse giustificata da una finalità legittima e i mezzi impiegati per il suo conseguimento fossero appropriati e necessari. A tal proposito, i giudici precisano che la semplice volontà di un datore di lavoro di condurre una politica di neutralità, sebbene costituisca, di per sé, una finalità legittima, non è sufficiente, in quanto tale, a giustificare in modo oggettivo una differenza di trattamento indirettamente fondata sulla religione o sulle convinzioni personali, dato che il carattere oggettivo di una siffatta giustificazione può ravvisarsi solo a fronte di un’esigenza reale di tale datore di lavoro, che spetta a quest’ultimo dimostrare.
- Cassazione, ordinanza 06/11/2023, n. 30843 – L’appello contro la decisione di rimozioni di una discriminazione nell’accesso al lavoro per motivi di nazionalità si propone con citazione.
- Corte d’Appello Milano, 11/10/2023 – Costituisce una discriminazione diretta computare le assenze dovute alla malattia del “lavoratore fragile” nel periodo di comporto.
- Tribunale Palermo, 17/11/2023: Discriminazione, maternità e attività sindacale dei riders.
- Tribunale Napoli Nord, 21/11/2023: E’ nullo il licenziamento intimato nel periodo di gravidanza, anche se i suoi effetti stati sospesi.
- Corte di Giustizia, 5 dicembre 2023, causa C-518/22, JMP contro AP Assistenzprofis GmbH – Divieto di discriminazione fondato sull’età. La Corte ha affermato che l’impiego di un assistente personale chiamato ad aiutare una persona disabile nella vita quotidiana può essere riservato alle persone della stessa fascia di età dell’assistito.
La differenza di trattamento è fondata sull’età, ma vista la finalità della prestazione alla persona può essere giustificata alla luce della natura dei servizi di assistenza personale forniti.
- Corte costituzionale, 4 dicembre 2023, n. 211 – Discriminatorio ritardare l’immissione in ruolo della vincitrice di un concorso pubblico.
- Tribunale Milano, 13/12/2023 – Tribunale Milano, 3/10/2023 – Nullo, in quanto discriminatorio, il licenziamento per “inidoneità assoluta alle mansioni” di un insegnante affetto da sclerosi multipla.
- Tribunale Milano, 16/01/2024 – Costituisce discriminazione per maternità la riorganizzazione della redazione adottata in occasione della gravidanza della giornalista che al rientro dal congedo non si vede riassegnare le sue mansioni.
- Tribunale Catanzaro, 9/12/2023 – Clausola di flessibilità e discriminazione indiretta nel part-time.
- Corte d’appello Milano, 15/11/2023 – Discriminatoria la sospensione sine die del lavoratore affetto da disabilità pe asserita impossibilità di adottare accomodamenti ragionevoli.
- Appello Roma, 27/11/2023, n. 3716 – Licenziamento del disabile, comporto e discriminazione indiretta.
- Tribunale Cagliari, 5/10/2023 – Carta del docente e discriminazione del personale non di ruolo.
- Tribunale Milano, 3/10/2023 – Discriminazione di genere nell’accesso alla formazione: quasi solo per i maschi i corsi sull’uso dei carrelli elevatori. Discriminatorio anche il licenziamento collettivo, se i criteri di scelta fanno riferimento al possesso di tale qualifica.
- Cassazione, ordinanza 17 maggio 2024, n. 13766 – Anche fruire dei permessi per assistere un parente disabile costituisce fattore di rischio di discriminazione nel lavoro.
- Cassazione, 2 maggio 2024, n. 11731 – Sul carattere discriminatorio dell’applicazione indifferenziata del comporto per malattia ai disabili.
- Cassazione, 19 febbraio 2024, n. 4313 – Valutare meno l’anzianità dei part-time discrimina le donne. Nel provvedimento di un ente pubblico che aveva indetto una selezione interna del personale per il passaggio a una fascia retributiva superiore, era stato previsto per i dipendenti a tempo parziale un punteggio dell’anzianità minore di quello per i full time, legato al minor numero di ore svolte rispetto a questi ultimi. Ne risultò, in particolare, che il punteggio complessivo finale di una dipendente a tempo parziale fosse inferiore a quello dell’ultimocollega vincitore della selezione unicamente in ragione del maggior punteggio di anzianità a esso attribuito in quanto a tempo pieno. Sostenendo la discriminazione del lavoro a tempo parziale e indirettamente la discriminazione di genere, la dipendente in questione aveva convenuto in giudizio la datrice di lavoro. In sede di legittimità, la Corte, confermando le pronunce di accoglimento delle domande dei giudici di merito, ribadisce la propria costante giurisprudenza in materia applicativa delle leggi antidiscriminatorie, riconoscendo nel fatto denunciato sia una discriminazione del lavoro a part time che una discriminazione indiretta di genere, quest’ultima in ragione del fatto che il part time è praticato prevalentemente da dipendenti di genere femminile.
- Trib. Lecce, 16/04/2024 – Carta docente per i supplenti: sollevata questione pregiudiziale davanti alla Corte di Giustizia. C’è discriminazione per i lavoratori a termine?
- Trib. Perugia, 26/01/2024 – Nullo il licenziamento del lavoratore che, nella mezza giornata di congedo parentale, fa anche un po’ di spesa dopo avere accompagnato la figlia a scuola, e prima di tornare a riprenderla.
- Corte d’Appello Milano, 16/3-26/5/2023 – Superamento del comporto per il lavoratore disabile: il licenziamento è discriminatorio anche se è avvenuto dopo un numero di assenze per malattia superiore a quello previsto dal CCNL. La Corte d’Appello di Milano, in riforma della sentenza di primo grado, accerta il carattere discriminatorio del licenziamento per raggiungimento del comporto intimato ad una lavoratrice disabile, condannando la controparte alla reintegrazione della dipendente e al risarcimento del danno. Secondo il Collegio, in ossequio alla giurisprudenza di legittimità (Cass. n. 9095/2023) e della Corte di Giustizia dell’Unione europea, è discriminatoria l’applicazione del periodo di comporto previsto dal CCNL che non scomputi le assenze dovute a patologie a cui è ricollegato l’handicap. Non rileva che il CCNL stesso preveda la facoltà di fruire di una aspettativa non retribuita anche oltre il comporto, né che il licenziamento sia avvenuto dopo un periodo eccedente la durata del comporto contrattuale.
- Corte di Giustizia, 4 ottobre 2024, causa C-314/23, Sindicato de Tripulante Auxiliares de Vuelo de Líneas Aéreas (STAVLA), Ministerio Fiscal contro Air Nostrum, Líneas Aéreas del Mediterráneo SA, Federación de Servicios de Comisiones Obreras (CCOO), Unión General de Trabajadores (UGT), Unión Sindical Obrera (USO), Comité de empresa de Air Nostrum Líneas Aéreas del Mediterráne Air, Dirección General de Trabajo e Instituto de las Mujeres – Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione.
- Cassazione, ordinanza interlocutoria 10 settembre 2024, n. 24336 – Alla Corte di Giustizia la precedenza dei lavoratori disabili della scuola nella mobilità territoriale. La vicenda riguarda una docente di scuola media, portatrice di handicap al 70% (e quindi con diritto di precedenza in caso di trasferimenti), che, in occasione della mobilità nazionale indetta per l’anno 2018-19, aveva chiesto il trasferimento in altra provincia, non ottenendolo per la mancanza di posti nella sede richiesta, tutti già assegnati in sede di mobilità endoprovinciale, secondo l’ordine in proposito stabilito dalla legge e dalla contrattazione collettiva. Pervenuto in cassazione il giudizio conseguentemente promosso dalla docente, la Corte, rilevato che il criterio apparentemente neutro della priorità della mobilità endoprovinciale rispetto a quella tra province può comportare uno svantaggio per il docente che si trovi nelle condizioni di cui all’art. 21, l. 104/92 (disabilità superiore ai due terzi), rispetto al docente che non versi in questa condizione, attesa la progressiva riduzione dei posti disponibili, chiede l’intervento chiarificatore della Corte di Giustizia UE sul punto, al fine in particolare di accertare se, in base alla disciplina comunitaria citata in sentenza, tale situazione di svantaggio possa considerarsi oggettivamente giustificata dalla legittima finalità di assicurare lo svolgimento di complesse operazioni di mobilità territoriale, o viceversa comporti una discriminazione in danno dei docenti disabili, che si traduce nella vanificazione, nei fatti, della riconosciuta precedenza nelle procedure di mobilità.
- Cassazione, ordinanza 9 agosto 2024, n. 22640 – Docenti precari e principio di non discriminazione dei lavoratori a termine. L’ordinanza riguarda il caso dei docenti a termine nella scuola pubblica ai quali non viene riconosciuta l’evoluzione stipendiale legata all’anzianità complessiva di servizio, prevista per i docenti a tempo indeterminato. In giudizio, tale posizione è stata motivata dal Ministero datore di lavoro, a cui la Corte d’appello ha dato ragione, con la circostanza che i precari percepiscono indennità non spettanti normalmente a quelli a tempo indeterminato, quali l’indennità per ferie non godute e l’indennità di disoccupazione, che coprono ampiamente la differenza. La decisione dei giudici di merito è annullata dalla Cassazione, la quale osserva che il principio comunitario di non discriminazione dei lavoratori a termine rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato, quanto alle condizioni di lavoro (salvo il caso di condizioni deteriori giustificate da ragioni oggettive), implica una comparazione tra singole condizioni di impiego riguardanti lavoratori “comparabili”, non essendo viceversa possibile mettere a raffronto istituti che caratterizzano il lavoro determinato e quello indeterminato tra loro non confrontabili. Fra tali istituti deve ritenersi rientrino le indennità per ferie non godute e di disoccupazione percepite dal personale precario, in quanto entrambe mirano a ovviare ai disagi specifici che il personale non di ruolo, diversamente da quello di ruolo, affronta in considerazione delle frequenti interruzioni dell’impiego. Opinare diversamente, procedendo in ogni caso al confronto tra le condizioni complessive delle due categorie di docenti, invece che rimuovere le discriminazioni patite dal personale precario, finirebbe per far ignorare le specificità del rapporto a tempo determinato a danno di quest’ultimo, in tal modo realizzando un effetto esattamente opposto rispetto a quello perseguito dal principio di non discriminazione.
- Trib. Roma, 1/10/2024 – E’ discriminatoria la condotta dell’azienda di trasporti che nega ai dipendenti il godimento di permessi elettorali per la funzione di rappresentanti di lista – L’Azienda non può stabilire arbitrariamente e unilateralmente la compressione di diritti costituzionalmente tutelati, senza dimostrare né le pretese esigenze di garanzia dei servizi pubblici essenziali né in base a quali criteri e ragioni oggettive ha riconosciuto i permessi elettorali a chi li ha richiesti per lo svolgimento di funzioni di Presidente e scrutatore di seggio, mentre li ha negati ai rappresentanti di lista. Le condotte denunciate dai ricorrenti hanno determinato una discriminazione sulla base delle opinioni personali di carattere politico, collegate alle prerogative elettorali di partecipazione alla vita politica economica e sociale, con ripercussioni sulla retribuzione e sulle condizioni di lavoro. Ai lavoratori assentatisi dal lavoro per il periodo corrispondente alla durata delle operazioni elettorali è stato riconosciuto il diritto al pagamento della retribuzione, in aggiunta all’ordinaria retribuzione mensile, ovvero a riposi compensativi, per i giorni festivi o non lavorativi eventualmente compresi nel periodo di svolgimento delle operazioni elettorali. Nel caso di specie, ai fini della rimozione degli effetti della condotta discriminatoria, il Tribunale ha altresì condannato l’Azienda convenuta al risarcimento del danno non patrimoniale da discriminazione, liquidato nella misura di euro 2.500 per ciascuno dei lavoratori.
- Variazioni su temi di dir. lav., 2023, 2, 1 ss., numero dedicato al tema de La discriminazione per età, con scritti di Zilli, Caltabiano, C. Garofalo, Ferluga, Peruzzi, Malzani, De Falco.
- Cristofolini, Licenziamento per superamento del periodo di comporto e divieto di discriminazione per disabilità, in Il lav. nella giurispr., 2022, 12, 1125 e ss.
- De Falco, Ragionando attorno alla legge delega in materia di disabilità: una prospettiva giuslavoristica, in Responsabilità civile e previdenza, 2022, 5, 1738 e ss.;
- D’Ascola, Il ragionevole adattamento nell’ordinamento comunitario e in quello nazionale. Il dovere di predisporre adeguate misure organizzative quale limite al potere di recesso datoriale, in Variazioni su temi di dir. lav., 2022, 2, 179 e ss.
- Torsello, I ragionevoli accomodamenti per il lavoratore disabile nella valutazione del Centro per l’impiego, in Variazioni su temi di dir. lav., 2022, 2, 209 e ss.
- D. Garofalo, La tutela del lavoratore disabile nel prisma degli accomodamenti ragionevoli, in Arg. dir. lav., 2019, 6, 1211 e ss.
- Rivista giuridica del lav., 2022, n. 4, numero dedicato al tema de La conciliazione vita e lavoro tra fragilità, bisogni, servizi e contrattazione collettiva.
- Lavoro e diritto, 2023, fasc. 2, in https://www.rivisteweb.it/issn/1120-947X/issue/8730, con interventi in materia di Sesso, genere, discriminazioni, di Ferrara, Militello, Scarponi, Tinti.
- Turrin, L’esclusione del socio lavoratore di cooperativa per motivi discriminatori, in Argomenti di diritto del lavoro, 2023, n. 3, 498 e ss.
- Santagata de Castro, Work-life balance, flessibilità dell’orario e discriminazioni, in Diritti, lavori, mercati, n. 1, 2023.
- Dagnino, Malattie croniche e disciplina antidiscriminatoria: gli orientamenti della magistratura sulla durata del periodo di comporto (nota a Trib. Pavia 16 marzo 2021, n. 876 e altre), in Diritto delle relazioni industriali, n. 2, 2023, 448 e ss.
- Vallauri, La Spagna introduce un congedo mestruale di tre giorni al mese, in Lavoro Diritti Europa, n. 2, 2023.
- S. Varva, Recesso del committente dal rapporto di lavoro autonomo e discriminazione per orientamento sessuale: la 'vis expansiva' della nozione europea di lavoratore (Nota a CGUE, sez. II, 12 gennaio 2023, causa C-356/21), giustiziacivile.com, 2023, 3
- Cerullo, Se l’avvocato è donna….., in Lavoro Diritti Europa, n. 2, 2023.
- Carabelli (a cura di), Riforme parallele e disequilibrio vita-lavoro, Quaderni della Rivista giuridica del lavoro e della previdenza sociale, n. 8, 2023, Futura editrice;
- Bonardi, Gli oneri probatori nei giudizi per discriminazione tra variazioni lessicali normative e orientamenti giurisprudenziali (Cass., ord. 3.2.2023, n. 3361, Cass., ord. 27.1.2023, n. 2606), in Rivista giuridica del lavoro, 2023, n. 3, II, 399 e ss.
- Dagnino, Comporto, disabilità e disclosure: note a margine di una querelle giurisprudenziale, in Argomenti di diritto del lavoro, 2023, 1, 241 e ss.
- Rossilli, La Corte di giustizia e il principio della parità di trattamento per gli interinali: è possibile derogarvi, ma solo in presenza di un vantaggio compensativo, (nota a Corte giust., Sez. II, 15 dicembre 2022), in Argomenti di diritto del lavoro, n. 4, 2023, 831 e ss.
- Lanzara, E’ legittimo il licenziamento per giusta causa del dipendente che irride il collega circa il suo orientamento sessuale, in Massimario di giurisprudenza del lavoro, n. 3, 2023, 607 e ss.
- Salvagni, Il licenziamento del disabile per superamento del comporto: discriminazione indiretta e clausole collettive nulle (Cass., 31.3.2023, n. 9095), in Rivista giuridica del lavoro online, nn. 8 e 9/2023, https://www.futura-editrice.it/wp-content/uploads/2023/10/RGL-Giurisprudenza-online_Newsletter-n.8-9.2023_APPROFONDIMENTI_Salvagni.pdf
- Molè, Un binomio che discrimina: la morbilità del lavoratore disabile e l'applicazione del periodo di comporto breve. Parola alla contrattazione collettiva? (nota a Cass. 31.3.2023, n. 9095), in Diritto delle relazioni industriali, 2023, 3, 819 e ss.
- Peruzzi, Precariato scolastico e parità di trattamento: ambito oggettivo della comparazione e prescrizione dell'azione (nota a Cass., ord. 29 dicembre 2022, n. 38100), in Diritto delle relazioni industriali, 2023, 3, 826 e ss.
- Focus su Gender gap. Ancora sul soffitto di cristallo, con scritti di Cerullo, F. Marinelli, Vallauri, in Lavoro, Diritti, Europa, n.1/2023.
- Santucci, Uno sguardo al diritto antidiscriminatorio di genere tra tecniche tradizionali e innovazioni, inGiustizia, 2023, n. 1, in https://rivistagiustizia.it/.
- Ranieri, La Corte di giustizia su diritto antidiscriminatorio e lavoratori autonomi, Commento a Corte di Giustizia UE 12 gennaio 2023 C-356/21, in Diritti lavori mercati, 2023, n. 2, 331 e ss.
- Ambrosio, Le soluzioni ragionevoli quali argomenti a favore della tutela antidiscriminatoria (nota a Trib. Lecco 9 febbraio 2023), in Diritto delle relazioni industriali, 2023, n. 4, 1057 e ss.
- Fernández Sáncez, La neutralità religiosa nella pubblica amministrazione secondo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 28 novembre 2023 (C-148/22), in LLC Labour Law Community, European and International Labour Law, 2024.
- Minè, Le molestie morali nell’ambito della politica aziendale, in Rivista giuridica del lavoro, 2023, n. 4, I, 673 e ss.
- Costantini, Comporto, handicap, discriminazione: quale lettura delle due cause di giustificazione?, in Rivista giuridica del lavoro, 2023, n. 4, II, 502 e ss.
- Casiello, Il requisito staturale minimo e la discriminazione celata, (nota a Cass., Sez. lav., 3 luglio 2023, n. 18668, in Argomenti di diritto del lavoro, 2023, n. 6, II, 1285 e ss.
- La Peccerella, Rinvio alla CGUE per discriminazione a danno di disabili in materia di comporto, in Lavoro, Diritti, Europa, n.1/2024.
- Micheli, Modifica dei turni di lavoro e discriminazione indiretta del caregiver (Tribunale Milano, 17.7.2023, decr.), in https://www.futura-editrice.it/wp-content/uploads/2023/12/RGL-Giurisprudenzaonline_Newsletter n.11.2023_APPROFONDIMENTI_Micheli.pdf
- Equal – Rivista di diritto antidiscriminatorio, fasc. n. 1/2024 e fasc. n. 2/2024.
- Focus su Gender gap. Ancora sul soffitto di cristallo, Il rapporto Anvur 2023 sulla realtà di genere in Università, con scritti di Travagliante, Nunin, Di Nunzio, in Lavoro, Diritti, Europa, n. 2/2024.
- Focus su Novità giurisprudenziali sul licenziamento discriminatorio del disabile, con scritti di Maresca, Pascarella, Salvagni, in Lavoro, Diritti, Europa, n. 2/2024.
- Corazza, Nuovi lavori e questione salariale: spunti a partire dalla tutela antidiscriminatoria", consultabile al seguente link: https://www.ambientediritto.it/dottrina/nuovi-lavori-e-questione-salariale-spunti-a-partire-dalla-tutela-antidiscriminatoria/
- Vallauri, Recente giurisprudenza sui congedi parentali per le coppie omogenitoriali, in Lavoro, Diritti, Europa, n. 2/2024.
- Tomasi, Diretta applicazione del diritto UE e incidente di costituzionalità nel giudizio antidiscriminatorio: la sentenza n. 15 del 2024 della Corte costituzionale, in Lavoro, Diritti, Europa, n. 2/2024.
- De Nobili, La Cassazione sulla carta del docente: un’occasione mancata e una discriminazione solo parzialmente risolta, Nota a Corte di cassazione, Sez. Lav., 27 ottobre 2023, n. 29961 (disponibile su https://www.lpo.it/banca-dati/), in Lavoro e previdenza oggi, 2024, n. 5-6, 443 e ss.
- Salvagni, La condotta discriminatoria di ITA Airways che ha escluso le lavoratrici in gravidanza nella procedura di assunzioni, Nota a Corte di Appello di Roma, 6 febbraio 2024, n. 475 (disponibile su https://www.lpo.it/banca-dati/), in Lavoro e previdenza oggi, 2024, n. 5-6, 467 e ss.
- Varva, Discriminazione per handicap e comporto adeguato ai lavoratori con disabilità: questioni emergenti dalla recente giurisprudenza, in Rivista italiana di diritto del lavoro, 2023, n. 4, I, 531 e ss.
- Militello, La maternità come «ostacolo» per le donne lavoratrici e il divieto di discriminazione (non) presa sul serio, in Rivista italiana di diritto del lavoro, 2023, n. 4, II, 743 e ss.
- Equal – Rivista di diritto antidiscriminatorio, fasc. n. 3-4/2024.
- Newsletter IEN – Italian Equality Network, n. 1/2024 e n. 2/2024.
- Focus su Gender gap. Ancora sul soffitto di cristallo, con scritti di F. Marinelli, in Lavoro, Diritti, Europa, n. 3/2024.
- Focus su Il contrasto al divario retributivo di genere, con scritti di Ferrante, Pasqualetto, Tarquini, Consonni, Rosti, in Diritto delle relazioni industriali, 2024, n. 2, 313 e ss.
- Sychenko, La recente giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell’uomo: un focus sulla discriminazione sul posto di lavoro, in Il diritto del mercato del lavoro, 2024, n. 2, 635 e ss.
- Casalino, Discriminazioni fondate sul genere. La strada tracciata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea verso la parità retributiva, previdenziale e in materia di sicurezza sociale, in Il diritto del mercato del lavoro, 2024, n. 2, 661 e ss.
- Santos Fernandez, Lavoro femminile: criticità e rafforzamento delle tutele, in Diritti Mercati Lavoro, 2024, n. 4, 345 e ss.
- Gualandi, Oltre Coleman. La caregiver familiare di persona disabile è destinataria della tutela contro le discriminazioni indirette sul luogo di lavoro e del diritto agli accomodamenti ragionevoli?, in Labor, luglio-agosto, 2024, 501 e ss.
- Frosecchi, Un’altra neutralità è possibile. Riflessioni a margine della giurisprudenza della Corte di Giustizia sugli indumenti religiosi sul luogo di lavoro, in Rivista giuridica del lavoro, n. 2, 2024, I, 223 e ss.
- R. Caruso, Discriminazioni algoritmiche indirette e multifattoriali nel lavoro digitale: il caso Foodinho (nota a Trib. Palermo 17 novembre 2023), in Diritto delle relazioni industriali, 2024, n. 2, 462 e ss.
- Ingrao, Critica della ragione artificiale. La discriminazione algoritmica intersezionale e gli obblighi di parità di trattamento in ipotesi di impiego di sistemi decisionali automatizzati (Tribunale Palermo, 17/11/2023), in Rivista giuridica del lavoro, n. 2, 2024, II, 170 e ss.
- Valentini, Discriminazione per maternità e polizia penitenziaria: la Corte costituzionale restituisce la parità nell’immissione in ruolo delle viceispettrici, in Rivista giuridica del lavoro Giurisprudenza on line, n. 6/2024.
- Casano, Certificazione della parità di genere e trasparenza: riflessioni a margine della prima attuazione del sistema, in Equal – Rivista di diritto antidiscriminatorio, n. 2/2024, 161 e ss.
- Dalla Sega, Premi di risultato e discriminazioni retributive, Corte d’Appello Torino, 31/10/2023, in Equal – Rivista di diritto antidiscriminatorio, n. 2/2024, 219 e ss.
- Accardo, Licenziamenti discriminatori per motivi di genere e per maternità, Cassazione, Sez. lav., ord. 8 novembre 2023, n. 35527, in Equal – Rivista di diritto antidiscriminatorio, n. 2/2024, 229 e ss.
- Altilio, Negri, Violenza di genere e contrattazione collettiva nazionale, in Diritto delle relazioni industriali, 2024, n. 2, 524 e ss.
- F. Marinelli, Molestie di genere e molestie sessuali: un distinguo da rivedere? in Rivista italiana di diritto del lavoro, 2024, n. 1, II, 73 e ss.
- Miracolini, Licenziamenti collettivi, criteri scelti e discriminazione di genere, in Rivista italiana di diritto del lavoro, 2024, n. 1, II, 87 e ss.
- Ringelheim, Il divieto di indossare simboli religiosi nel pubblico impiego: la sentenza OP c. Comune d’Ans della Corte di giustizia dell’UE, in Rivista italiana di diritto del lavoro, 2024, n. 1, II, 138 e ss.
- Rossi, Per una storia del gender pay gap. Note sul divario di genere tra età liberale e fascismo (e sulla replicabilità dei paradigmi nel contesto tecnologico), in Labour & Law Issues, n. 1/2024.
http://www.pariopportunita.gov.it
www.italianequalitynetwork.it
https://unire.unimib.it
Equal – Il portale italiano di Diritto antidiscriminatorio
IEN, Italian Equality Network